TORTA DI PANE VENETA (TORTA MOIA)
Manìna bèa,
fata a penèa
dove situ stà?
Da 'a nona.
Cossa gatu magnà?
Pan e late.
Gate gate gate
fata a penèa
dove situ stà?
Da 'a nona.
Cossa gatu magnà?
Pan e late.
Gate gate gate
Questa è una delle più famose filastrocche venete che si raccontano ai bambini; mentre si recita si accarezza la mano del bambino, e quando si arriva alla frase finale "gate, gate", si fa loro il solletico sul palmo della mano. Una filastrocca semplice, ma davvero simpatica che ai bambini piace di solito moltissimo!
Ci siamo ricordate di questa filastrocca che ci raccontavano da bambine, leggendo il contest proposto da Elisa del blog "I sapori di Elisa" e le sue contaminazioni fra cibo e letteratura dialettale. Vista la nostra passione per la cucina veneta e per le sue ricette tradizionali, non potevamo non partecipare a questa sfida.
E non abbiamo avuto dubbi, nemmeno quando si è trattato di scegliere la ricetta da preparare! La torta di pane è tipica della nostra zona e viene comunemente chiamata torta moia, che in dialetto significa torta bagnata.
Questo dolce è veramente una tradizione della nostra famiglia, veniva preparata dalla nostra bisnonna nel periodo invernale utilizzando gli ingredienti presenti in dispensa e solo nelle giornate di festa. Ne esistono varie versioni, già passando da Padova a Vicenza si trovano versioni contrastanti, anche se in tutti i casi si utilizza il pane ammollato nel latte come base per la torta. Ed ecco il collegamento con la filastrocca: quando si chiede al bambino dove è stato e cosa ha mangiato, la risposta è: sono stato dalla nonna e ho mangiato pane e latte!!
La torta moia ha pochissima farina e zucchero e non prevede l'aggiunta di lievito, proprio perchè il pane è l'ingrediente fondamentale e da solo contiene tutti gli ingredienti che di solito si usano per preparare un dolce!
600 gr di pane raffermo (pane comune non all'olio)
5 dl di latte
100 gr di uvetta passa
50 gr di canditi
3 mele medie
100 gr di burro
1 limone
200 gr di farina 00
150 gr di zucchero
4 uova
2 cucchiai di grappa
Spezzettate il pane e fatelo ammollare in una ciotola con il latte per almeno 2 ore.
Mettete a bagno l'uvetta con acqua tiepida. Sbucciate le mele e tagliatele a pezzetti.
Strizzate bene il pane per eliminare il latte in eccesso e passatelo al passaverdura, in modo da evitare che restino grossi pezzi. Ponete la crema di pane in una ciotola, incorporate lo zucchero e mescolate bene
Aggiungete le uova una alla volta, mescolando energicamente per evitare che si formino grumi. Aggiungete anche la grappa, la buccia di limone grattuggiata, i canditi, la mela a pezzetti e l'uvetta precedentemente strizzata.
Mescolate con un cucchiaio di legno per amalgamare tutti gli ingredienti. Infine aggiungete anche la farina setacciata.
Imburrate abbondantemente una teglia rettangolare, versate il composto e cercate di livellarlo il più possibile.
Infornate a forno caldo a 220° per 45-50 minuti.
Sformate la torta e servitela quando si sarà raffreddata.
Consigli: questa è per eccellenza una torta di reciclo, potete quindi aggiungere all'impasto anche della frutta secca, dei pinoli, dei fichi secchi, a seconda della vostra fantasia e di quello che vi è rimasto in dispensa!
Con questa ricetta partecipiamo al contest "Contaminazioni Food and letteratura dialettale"
del blog "I sapori di Elisa"
...... e al contest "Dolci con le mele" di "About Food"
Che bellaaaa! Mio nonno era veneto.. che tenerezza vederla...! La voglio fare presto, in questi giorni sono in vena di ricordi.. meravigliosa, auguri vivissimi per il contest! :D
RispondiEliminaMamma quanto mi piace la torta di pane...ma qui non piace a nessuno purtroppo e se la faccio la mangio tutta io!!!!!!!!!!!!Quindi adesso scrivo questa vostra bella ricetta e me la pappo da sola soletta con grande goduria!!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaUn bacione ragazze
Oh ma anche da noi esiste una filastrocca simile :-)))) Adoro la torta di pane, ma di solito non ho una ricetta cambio sempre, mi segno la vostra, che sarà cllaudatissima :-) Baci
RispondiEliminaAh che ricordi!!! Anche a me la dicevano sempre questa filastrocca e poi...solletico! Avevo completamente rimosso questa cosa, grazie per avermela fatta ricordare!!! Questa torta è proprio un sapore d'altri tempi, meravigliosa! Bacione
RispondiEliminaAvevo fatto una volta la torta di pane, ma questa è una favola e leggendo gli ingredienti deve essere molto buona!! la proverò:-) magari domenica, un dolcetto ci vuole:-) Complimenti, un abbraccio Cinzia
RispondiEliminaTutto perfetto: dalla filastrocca, alla torta! Si respira proprio quell'aria di tradizione regionale, quell'atmosfera di una volta che cercavo con questa puntata delle Contaminazioni. Grazie infinite per aver partecipato!
RispondiEliminaBuon fine settimana!
Che bella questa filastrocca...mi affascinano i dialetti, sono parte della nostra storia e della nostra cultura...questa torta deve essere deliziosa! Complimenti!
RispondiEliminaVi ringrazio per essere passate da me!!!
Un bacio
Paola
Interessantissima! Mai sentita nominare prima questa torta, e' incredibile la quantita' di cose nuove che imparo dai blog!
RispondiEliminaSembra davvero golosa, poi con quel goccio di grappa come fa a non esserlo?? ;-)
A presto,
Giulia
gustosa ricetta, non la conoscevo, la segno per provarla, un abbraccio SILVIA
RispondiEliminaRagazze bella ricetta , tradizionale e di famiglia, due concetti davvero vincenti! Deliziosa la filastrocca che avete scelto e perfetto l'aggancio con la torta.
RispondiEliminaBella prova
Daniela